Aci, arriva il commissario. Geronimo La Russa in corsa per la presidenza
- Motorsport News
- 12 mar
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Il governo ha dichiarato decaduto Angelo Sticchi Damiani, eletto a ottobre per il quarto mandato
Rivoluzione al vertice di Aci: Angelo Sticchi Damiani è stato dichiarato decaduto dal governo dal ruolo di presidente ed entro la settimana (forse entro mercoledì) dovrebbe arrivare la nomina di un commissario straordinario. L’incarico dovrebbe essere affidato Tullio Del Sette, ex comandante generale dell’Arma dei carabinieri al quale sarà affidato dal governo il compito di traghettare l’Automobile club d’Italia fino all’elezione di un nuovo presidente il 9 luglio.
Il limite di tre mandati
Sticchi Damiani, leccese, ingegnere civile e progettista di infrastrutture stradali, è presidente Aci dal 2011. Lo scorso ottobre era stato eletto eletto per il quarto mandato. Secondo il governo, però, per l’Aci in quanto ente pubblico resta il limite dei tre mandati. Da qui la decisione di farlo decadere.

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La corsa alla successione
Le candidature alla presidenza dovranno essere presentate entro il 31 marzo. In pole per il vertice ci sono la direttrice dell’Aci di Roma, Giuseppina Fusco e il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa: classe 1980, è il figlio primogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa. «Antonino Geronimo La Russa - si legge sul sito dello Studio Legale La Russa di cui è titolare -, avvocato cassazionista, (...) formatosi professionalmente presso lo studio associato Libonati-Jaeger, dal 2009 si dedica allo studio legale di famiglia diversificandone e ampliandone le aree di competenza, non più limitate al diritto penale, ma estese al diritto civile e commerciale». Lo studio è stato fondato nel 1938 dal nonno Antonino La Russa, avvocato e parlamentare del Movimento sociale Italiano per cinque legislature consecutive (1972-1992).
Pd, odg del Pd alla Camera contro nomina di La Russa jr
Le opposizioni si mobilitano. Il Pd ha presentato alla Camera un ordine del giorno al decreto Pnrr che impegna il governo ad evitare la nomina di Geronimo La Russa al vertice dell’Aci. L’articolo 7 del provvedimento contiene disposizioni sullo svolgimento delle elezioni degli enti pubblici con natura anche di federazione sportiva: una norma che troverebbe applicazione, in particolare, all’Aero club d’Italia, all’Unione italiana tiro a segno e, soprattutto, all’Automobile club d’Italia. Questi Enti verrebbero prima commissariati dal governo e poi procederebbero all’elezione del presidente. L’ordine del giorno del Pd (firmato da Ubaldo Pagano e Marco Siminai), «impegna il Governo a garantire, per quanto di competenza, che il prossimo commissario dell’Automobile club d’Italia sia una persona di riconosciuta indipendenza e comprovata competenza ed esperienza in materia, escludendo che tale ruolo possa essere attribuito a chi ricopra o abbia ricoperto incarichi politici e istituzionali nonché ai suoi familiari e affini».
«Irricevibile la candidatura di Geronimo La Russa alla presidenza dell’Aci, non siamo la Repubblica dei famigli» dice Francesca Ghirra, capogruppo di Avs in commissione Attività produttive della Camera. «Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture, questa pratica di promuovere persone delle famiglie di governo alle cariche pubbliche o parastatali non è tollerabile in una democrazia», aggiunge Ghirra.
Gli incarichi e la nomina al Piccolo
Geronimo La Russa è alla guida di Automobile Club Milano dal 2018 (nel 2022 è stato confermato per un secondo mandato che scadrà il prossimo anno). Membro del cda di H14 spa (holding di Luigi, Eleonora e Barbara Berlusconi) e di una serie di altre società come la M4 (la società della linea 4 della metropolitana milanese), nel 2023 è entrato nel consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano - con la Scala l’istituzione culturale più importante della città - su indicazione dell’allora ministro della Cultura del governo Meloni, Gennaro Sangiuliano.
Una nomina che aveva sollevato parecchie polemiche. «Ho un cognome importante, lo so, ma ho anche 43 anni - ribattè La Russa junior in un’intervista al Corriere della sera -. Cosa devo fare? Devo annientare la mia vita e le mie passioni e aspettare il giorno in cui mio padre non dara’ piu’ fastidio a nessuno? È giusto che il cognome non debba portare vantaggi, ma neanche nocumento».
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